Settembre 22, 2025

Langhe d’autunno: la magia di un’antica dimora della famiglia Einaudi

Articolo di Anna Gentili

C’è un momento, nelle Langhe, in cui il paesaggio sembra essersi creato da una carezza. Accade in autunno, quando le colline si vestono di rame e ocra, e la luce si fa più obliqua e gentile. I filari disegnano geometrie morbide, le vigne respirano l’ultima vendemmia, e l’aria profuma di terra, di legno umido, di mosto che fermenta. In questo scenario sospeso, il relais di Poderi Luigi Einaudi si rivela come una dimora solitaria, bloccata nel silenzio, che accoglie tra distese di rosmarino e lavanda, ulivi secolari e rami d’edera

Il paesaggio collinare delle Langhe d’autunno

La cantina: memoria, visione e Piemonte

Fondata nel 1897 da Luigi Einaudi, ex economista e Presidente della Repubblica, l’azienda Poderi Luigi Einaudi è oggi guidata da suo pronipote Matteo Sardagna Einaudi. Il cambiamento avviato nel 2019 ha segnato l’inizio di una nuova era: «Volevo fare il vino come lo volevo io, secondo il credo che ho maturato negli anni», racconta Matteo. Una scelta radicale, che ha trasformato la cantina in un laboratorio di idee, dove la storia e la tradizione dialogano con l’attualità.

Con 150 ettari di proprietà, di cui 75 coltivati a vigneto, Poderi Einaudi si estende lungo un asse ideale che attraversa le Langhe, da Dogliani a Neive, toccando cru prestigiosi come Monforte d’Alba, Verduno e Barolo. La filosofia produttiva è chiara: assecondare il potenziale delle uve senza forzature, ridurre al minimo l’intervento per lasciare che il vino racconti sé stesso. «Meno li violenti, più i vini sono equilibrati e armonici» racconta la famiglia. Non solo un principio tecnico, ma una dichiarazione di intenti.

La cantina di Poderi Luigi Einaudi

La cantina, rinnovata e ampliata, ospita botti in legno, fermentazioni delicate e affinamenti calibrati con precisione. Ogni passaggio è pensato per esprimere l’identità più autentica di ogni vigneto. Le visite, disponibili tutto l’anno su prenotazione, offrono esperienze su misura: verticali di Barolo, percorsi dedicati al Nebbiolo, degustazioni tailor made accompagnate da selezioni gastronomiche provenienti da salumifici e gastronomie locali. Ogni incontro è un’occasione per scoprire il cuore pulsante dell’azienda: passeggiate tra le vigne, dialoghi con chi il vino lo crea giorno dopo giorno, momenti di confronto e condivisione.

Il relais: una casa che respira

Il relais di Poderi Einaudi è una dimora di fine Settecento, ricoperta di verde e circondata da distese di erbe aromatiche, piante e fiori. Un luogo che conserva il fascino di una casa di famiglia, dove ogni stanza è custode di memorie e segreti. Il tempo qui è scandito dalla luce che filtra tra le tende bianche, e dalla quiete che avvolge ogni cosa. 

Camminando tra le stanze, si percepisce il respiro del passato: mobili in legno, tappeti antichi, coperte finemente ricamate, dettagli che parlano di sobrietà, autenticità e legame viscerale con il territorio. Le dieci camere — sette doppie, una junior suite e due suite — sono tutte panoramiche e personalizzate con gusto dalle Signore Einaudi. Gli arredi provengono dalle dimore storiche della famiglia, e ogni finestra incornicia un paesaggio che cambia con la luce, dalle colline morbide fino alle Alpi che si stagliano in lontananza.

Una delle junior suite

All’esterno, un giardino rigoglioso fa da cornice a un panorama collinare unico. La piscina, a forma di bottiglia, si integra perfettamente nel paesaggio, mentre il pergolato fiorito e la sala degustazioni invitano alla contemplazione. L’impressione è si soggiornare in una casa di campagna principesca, dove l’inverosimile appare e anche i sogni si fanno realtà. 

La colazione: un rito di territorio

La giornata al relais inizia con un rituale che celebra la relazione con la terra: la colazione. Servita su un lungo tavolo in legno, allestito come un banchetto sontuoso dalle prime ore del mattino. Solo prodotti di altissima qualità provenienti da produttori locali, per un percorso di sapori che esalta l’eccellenza e racconta l’anima generosa delle Langhe. 

Frutta e verdura freschissime, formaggi delle valli cuneesi come la Toma di Murazzano e il Raschera, salumi, marmellate artigianali, miele di apicoltura locale, biscotti e torte fragranti. Non mancano le coccole: pancake soffici, omelette con pancetta croccante e formaggio fuso, torta di nocciole e crostate fatte in casa. Ricordo anche la buonissima mostarda di pere dell’azienda agricola Casa Matilda, la spremuta fresca di agrumi, il cioccolato tagliato a pezzi grossi. È una colazione che non si consuma in fretta, ma che si vive come un momento di connessione con il luogo e con la sua storia.

La colazione al relais

Unesperienza che resta

Per Matteo Einaudi, il relais è la prosecuzione ideale della cantina: un’estensione naturale della filosofia aziendale, dove il vino incontra l’ospitalità, e il contesto naturale diventa parte integrante dell’esperienza. «Questa è la mia unica casa al mondo», dice, e in queste parole si racchiude il senso profondo di Poderi Einaudi: un luogo dove la memoria si fa progetto, e dove ogni gesto — dalla vinificazione alla proposta gastronomica— è un atto di cura.

Assaporare il relais in tutte le stagioni significa immergersi in un modo elegante di viaggiare, più raccolto, esclusivo, autentico. All’insegna di nuove forme di nutrimento che non passano dalla tavola: la contemplazione, la bellezza e il silenzio.

Relais Poderi Luigi Einaudi. la sala comune interna